La lunga storia della birra

La birra è la seconda bevanda alcolica più amata dagli italiani, dopo il vino, ma la prima in assoluto nel mondo. I più antichi documenti che parlano della fabbricazione della birra o comunque di bevande alcoliche ricavate dalla fermentazione dei cereali, sembra risalgano alla civiltà sumerica. Tradizionalmente consideriamo gli Egizi come i pad della birra. In effetti nell’epoca tolemaica, la produzione di birra divenne un monopolio statale, ed era quindi lo stato a distribuire alla popolazione la razione individuale di birra. Questo tipo di politica fiscale dipendeva dal fatto che la birra, essendo ricavata da cereali, intaccava l’economia di altri prodotti ricavati dalle stesse piante. Per cui si aveva una produzione elastica, che mutava di stagione in stagione, a seconda dei raccolti, dando la preminenza alle farine e alla panificazione. Ancora nel Medioevo la produzione di birra era vietata in periodi di carestia. La civiltà greca e quella romana non conobbero che in modo marginale l’uso della birra, essendosi sviluppate intorno al trittico olio, vino e grano tipico delle nostre zone. Al contrario in nord-Europa essa era già la bevanda preferita, tanto che i Galli, secondo Plinio, erano soliti bere “vino giallo”. La cultura del vino, quando si impose anche nel Nord Europa, rimase sempre un fenomeno elitario, mentre la birra era la bevanda preferita dalle classi popolari. Per motivi liturgici la fortuna del vino conquistò qualche paese, ma non quanto la bevanda principe. Carlo Magno ne era ghiotto e raccomandava alle aziende rurali di non farsi mai mancare la materia prima per la sua produzione.

Fino al tardo Medioevo la birra venne aromatizzata con varie erbe come la salvia, la genziana, la lavanda o il coriandolo. A volte si impiegavano spezie come lo zenzero e talvolta della frutta o della resina. Questi aromi, mescolati ai cereali di volta in volta utilizzati, davano origine a varietà molto differenti tra loro, ancora oggi in uso. La birra antica era diversa sotto il profilo del gusto, ma anche delle sensazioni: appariva più pastosa, densa, tanto che veniva chiamata pane liquido. La gradazione era molto più alta perché si usava più malto rispetto ai grani crudi. Quindi il contenuto alcolico e proteico era nettamente differente. Le pance da birra dei monaci medievali in fondo erano leggendarie. Solo a partire dal secolo XV iniziò l’utilizzo del luppolo al posto delle erbe aromatiche, conferendogli il sapore che oggi conosciamo, dando anche più chiarezza e nitidezza alla bevanda.