La candidosi e la candida vaginale, cosa sapere

La candidiasi è una malattia infettiva detta anche monoliasi, causata da funghi lievitiformi del genere candida. Questo genere comprende più di trentacinque specie, delle quali una decina sono potenzialmente patogene per l’uomo. Fra di essere la più importante di gran lunga è la candida albicans, che vive come saprofita nel tubo digerente dell’uomo e di altri animali. Sulla cute si riscontrano più spesso, sempre allo stato di saprofiti, altre specie di funghi quali la candida tropicalis, la candida pseudotropicalis e la candida krusei. Le candide crescono rapidamente nello spazio di 24-48 ore sui comuni terreni di coltura batterica, sia a 37° C che a temperatura ambiente, popolando colonie bianche, rilevate, di aspetto simile a crema. Al microscopio le candide si presentano come elementi rotondeggianti del diametro di 2-3 micrometri.

Infezione in particolari condizioni di debolezza

candida vaginaleLe candidosi rientrano nel gruppo delle cosiddette infezioni occasionali, che si manifestano in coincidenza di particolari condizioni di vulnerabilità e debolezza dell’organismo ospite. Ad esempio: prematurità, denutrizione, cachessia (deperimento organico con grave affezione al metabolismo), diabete, emopatie, neoplasie, particolari condizioni di stress. Un ruolo di particolare importanza nel favorire l’insorgenza della candida, spetta oggi alla terapia antibiotica che, creando uno squilibrio della flora microbica normalmente presente nell’organismo umano e in particolare nel canale digerente, permette alle candide di svilupparsi ed invadere l’organismo stesso sia per contiguità, sia per disseminazione ematogena, con localizzazione negli organi più diversi. Un analogo effetto favorente è prodotto anche dalle terapie cortisoniche, specie se intense e protratte a lungo. In ogni caso un ruolo fondamentale nella genesi della candidosi, spetterebbe ad un deficit dell’immunità cellulare, come è dimostrato dalla loro frequenza e gravità in soggetti immunodepressi. Anche fattori locali, come per esempio la macerazione della pelle e un alto tasso di umidità, possono favorire lo sviluppo di candidiasi cutanee. L’unico caso in cui l’infezione si trasmette da un individuo ad un altro si ha durante il parto, quando la madre è affetta da candida vaginale.

La candida vaginale

Per questo motivo per le future madri è importante verificare immediatamente la presenza della candida vaginale, combattendo l’infezione per evitare che si arrivi al momento del parto col rischio di contagio. Oggi esistono in commercio varie terapie che consentono di eliminare questo grave problema. Le donne che riportano di aver sofferto di VVC (vulvovaginite da candida) sono tante in percentuale, perché l’infezione per le caratteristiche sopra riportate ha varie possibilità di svilupparsi e l’ambiente vaginale è estremamente delicato. L’approccio curativo è comunque basato su farmaci antimicotici, testati appositamente per la zona genitale femminile, e riscuote sempre un ampio successo, dal momento che la diagnosi viene fatta dal ginecologo durante una normale seduta e confermata da analisi batteriche adeguate. Esistono forme recidivanti che sono curate allo stesso modo dell’unico episodio, considerando la generale efficacia dei farmaci preposti.