Gli antibiotici e i super-batteri resistenti. È allarme!

Uno dei maggiori problemi circa l’uso degli antibiotici è lo sviluppo di ceppi batterici resistenti. Un paziente con un’infezione sostenuta da una specie inizialmente sensibile può non rispondere alla terapia prece i batteri hanno mutato lievemente le loro caratteristiche diventando resistenti: subito dopo l’introduzione della penicillina, ad esempio, emerse una varietà di stafilococchi ad essa resistenti. La resistenza inc gusto caso non era dovuta al fatto che i batteri erano divenuti invulnerabili nei confronti della penicillina, bensì al fatto che alcune varietà di batteri penicillina-resistenti erano riusciti a sopravvivere ed a riprodursi in gran numero, neutralizzando così l’effetto del farmaco. La proprietà della resistenza in questi ceppi era causata dalla produzione di un enzima, che rende inattiva la penicillina.

Da allora, sono stati riscontrati molti altri esempi di resistenza in un’ampia varietà di specie batteriche. Per quasi tutti i microorganismi tratti con antibiotici, sono praticamente emersi ceppi resistenti agli stessi farmaci nei cui confronti erano originariamente sensibili. Ad ogni modo, la comparsa di ceppi resistenti non significa che la terapia antibiotica non riuscirà ad agire completamente contro una particolare infezione, ma semplicemente che quest’ultima non risponderà alla terapia con un certo antibiotico, mentre potrà tuttavia rispondere ad altri (facendo un test chiamato antibiogramma). Di fatto, quindi se un’infezione appare resistente ad un tipo di antibiotico, può però essere sensibile ad un altro. La tubercolosi, ad esempio, è stata tradizionalmente curata con la streptomicina; ma all’apparire di ceppi streptomicino-resistenti, i medici sono stati costretti a ricorrere in maniera crescente alla rifampicina per la terapia sia iniziale che di mantenimento. Solo in pochissimi casi non esiste un’alternativa adatta anche se costosa: in questo caso si parla di super-batteri. Se ne parla sempre sui giornali, spesso con un certo allarmismi. Questo dovrebbe derivare però non dal fatto che esistono dei super-batteri che potrebbero assalirci con malattie epidemiche invincibili. Il vero problema è dato dall’abuso degli antibiotici. Purtroppo, il frequente ricorso ad un qualsivoglia antibiotico aumenta la probabilità di comparsa di ceppi batterici resistenti: poiché un antibiotico viene usato più spesso che in passato, ci sono altissime probabilità che in futuro si presenti un ceppo resistente ad esso, costringendo i medici a trovare un altro rimedio. La ricerca sugli antibiotici è una lotta costante contro la resistenza batterica, e un realizzare sempre nuove scoperte con le quali sconfiggere i germi allorquando essi manifestano fenomeni di resistenza agli antibiotici in uso.