Ipotesi sulla reincarnazione

Tra le ipotesi più suggestive sulla vita ultraterrena c’è sicuramente quella della Reincarnazione. Si tratta di una ipotesi secondo la quale l’uomo è destinato più volte a tornare sulla Terra, sempre sotto sembianza umana, ma reincarnato nel corpo di un altro, fino a che non abbia compiuto il suo viaggio emotivo. La continua trasmigrazione dell’anima da un corpo all’altro non sarebbe altro che dovuta al fatto che c’è un conflitto irrisolto, la mancanza della pace interiore, che impedisce all’anima di riposare in eterno.

La teoria della reincarnazione oggi è molto diffusa, lo era fino agli anni Ottanta nelle forme convenzionali e ha assunto, per così dire, nuova dimensione, grazie a i proseliti fatti via web. Si è diffusa soprattutto grazie alle teorie e le filosofie proveniente dall’Asia orientale e dall’estremo Oriente, oltre che da alcune cerchie occidentali. La propaganda di queste idee è avvenuta in forme anche aggressive, ma mai violente.

La teoria della reincarnazione, va osservato, è inconciliabile con le teorie accettate dalle religioni rivelate, in quanto l’anima per esse è la forma sostanziale di un corpo e non erra in modo cervellotico durante i secoli. Molti non sanno neppure che la teoria della reincarnazione è in contrasto con alcuni principi del buddismo, per il quale l’Io non è che apparenze e dunque ciò che può ripresentarsi sulla scena del mondo non è tanto una individualità, al contrario è un’amalgama di vari aggregati o residuati della mente, che non devono avere per forza carattere antropomorfo.

Va anche precisato che tutte le religioni e le antiche culture del mondo presentano delle credenze basate sul “culto degli antenati”. Anche le credenze “pagane” hanno fatto spesso riferimento ad esso, e sebbene la reincarnazione si presenti come una teoria primitiva, che ha nasce con l’origine dei tempi è in evidente contraddizione con tutto ciò, in quanto il culto degli antenati presuppone – con la reincarnazione in atto – che chi è devoto ad essi debba essere stato un antenato nel lontano passato.

Dal punto di vista esoterico gli antropologi concedono che possa certamente passarsi di generazione un certo spirito, sotto forma di modelli di comportamento che si trasmettono di generazione in generazione e che tendono a uniformarsi anche al di fuori degli schemi familiari, ma che non sono in alcuna misura disancorati dalle esperienze corporee. Chi crede nella reincarnazione crede in sostanza nella possibilità di vagare nel tempo, cercando una sistemazione perpetua che non trova per degli evidenti squilibri personali.

Messa così potrebbe far ridere, ma il punto centrale è questo (e comunque tutto ciò non risulta meno credibile di altre credenze religiose, beninteso). La teoria della reincarnazione non troverebbe spazio se l’uomo non avesse la capacità di astrarre il proprio io pensante, la propria coscienza, al di là del proprio corpo. Spesso si avvertono sensazioni extra-corporali (le droghe sintetiche, si racconta, danno questo tipo di esperienza) e il concetto stesso di anima o di spirito tra la forza dalla nostra capacità di separare la mente dal corpo.