Le conoscenze e il mistero dei Maya

Nel 2012 i Maya furono al centro dell’attenzione globale, per una presunta profezia sulla fine del pianeta. Questo ruolo di menagramo gli fu affibbiato nonostante tutt’oggi esistano dei discendenti di questa antica popolazione mesoamericana, che ha giocato un ruolo da protagonista nella storia del continente americano.

Furono anzi la civiltà più avanzata, florida e raffinata forse dell’intero continente americano, superiore ai sanguinari Aztechi distrutti da Cortez. L’area geografica in cui gli antichi Maya si sono diffusi è la stesa occupata dai loro discendenti nello Yucatan, la penisola occidentale che peraltro sarebbe sede del grande impatto meteorico che ha fatto estinguere i dinosauri. Esistono zone di insediamento un po’ in tutta la zona, che hanno consentito agli archeologi e agli storici di datare con esattezza varie epoche di sviluppo.

Oggi gli studiosi le dividono in 5 successive fasi. La prima arcaica molto antica risale al periodo 2500-1500 a.C., quando nel Mediterraneo orientale c’erano gli Egizi al culmine della loro potenza. La fase preclassica o Formativa arriva fino al 150 d.C., cioè un periodo che in Europa vede fiorire la civiltà greca soppiantata lentamente, almeno a livello militare, soprattutto in Italia e nel vicino oriente, dalla potenza romana, che si è appena liberata di Cartagine; Segue il periodo classico dal 300 al 900, di massima fioritura, mentre in Europa l’impero d’Occidente conosce un periodo di calma cui segue il collasso e la nascita dei regni romano-barbarici fino all’affermazione dei Franchi. Infine il periodo post-classico che arriva fino alla conquista spagnola (1500).

Quali erano le conoscenze dei Maya? E cosa ci hanno lasciato? Secondo le datazioni fatte sul luogo, già nel 2500 a.C. i Maya conoscevano la ceramica e coltivavano il mais. Nel periodo formativo la popolazione crebbe notevolmente grazie a una stabilità economica e alla nascita di insediamenti più cospicui, simili a grandi villaggi, dove le comunità operavano in modo solidale. Migliorò senz’altro la produzione del mais, grazie ad incroci di specie, e alla disponibilità della fauna locale, per la caccia. I Maya erano soliti creare villaggi solo in aree fertili e ricche di cacciagione. Essi coltivavano anche il cotone e pescavano molluschi. A questo periodo appartengono le prime produzioni di vasi a usi decorativi, che raffigurano maschere, scene di caccia, scimmie e altri animali.

L’apogeo viene raggiunta nell’ultimo fase dell’epoca classica, cui risalgono i principali edifici civili e religiosi; fioriscono i centri dell’America Centale come Chichen Itza, Palenque, Tikal, Copan. Sono presenti ovunque nelle foreste templi e piramidi dedicati alle divinità spesso identificate con gli astri e con i fenomeni meteorologici.

Riguardo all’osservazione degli astri, che ha dato luogo alla finta profezia del 2012, la classe sacerdotale era tenuta in ampia considerazione per le sue vaste conoscenze astronomiche. Utilizzando rudimentali strumenti, come dei bastoni, i Maya hanno saputo ottenere dei risultati matematici e astronomici di grande rilevazione. Ad esempio erano riusciti a calcolare la durata dell’anno solare con maggior precisione rispetto al calendario giuliano (voluto da Giulio Cesare). Avevano anche calcolato i movimenti lunari e il movimento di Venere. Il calendario Maya era particolarmente complesso, ma preciso, diviso secondo un sistema di moltiplicazione per venti difficile da interpretare.