Origini e sviluppo della mafia italo-americana

La mafia italo-americana è diventata molto famosa per le trasposizioni cinematografiche, alcune davvero epiche. Il Padrino e il Padrino parte seconda sono considerati tra i migliori film di sempre. Merito della grande saga della famiglia Corleone, dipinta da Mario Puzo e Francis Ford Coppola.

Ma come si è sviluppata la mafia italo-americana, in che modo è riuscita a diventare così potente e temuta, tanto da tenere tutt’ora in scacco l’FBI? Chi sono stati i primi boss e chi l’ha organizzata per prima. Ed è vero che questa mafia è servita come base per l’organizzazione di Cosa Nostra in Sicilia, negli anni dei Corleonesi?

La mafia ha certamente origini siciliane, rurali e poi cittadine, si è evoluta nella grande isola italiana e da lì, ins seguito al fenomeno dell’emigrazione degli italiani, la diaspora, si è diffusa a macchia d’olio nelle principali città americane. Soprattutto nella costa est e a Chicago. I siciliani, come tutti gli italiani emigrati, ovviamente hanno costruito delle comunità più o meno vaste, inizialmente senza alcuna connotazione criminale. Il termine mafioso infatti non aveva il significato odierno così marcatamente delinquenziale. Si parlava di un mafioso come di una persona sospetta.

Sorsero alcuni eserciti privati o mafie, che avevano lo scopo di estorcere denaro tramite il pizzo ai proprietari terrieri. Ovviamente l’occasione fa l’uomo ladro e la ricca America non poteva non diventare un terreno di conquista.

La vera spinta all’organizzazione della mafia italo-americana, paradossalmente, l’hanno data gli USA stessi. All’inizio, la mafia delle origini era quella della Mano Nera. Un’organizzazione che agiva solamente nella comunità italiana, chiedendo il pizzo ai commercianti per offrire protezione. Riassumeva, nelle modalità operative, i canoni della mafia siciliana.

Negli anni ’20, con l’assurda introduzione del Proibizionismo, furono proprio le organizzazioni mafiose, già sperimentate nel racket della prostituzione, a fornire l’alcol agli americani, di contrabbando. Le ricchezze accumulate dalla Cosa Nostra americana furono enormi, perché il vizio, naturalmente, attirava altro vizio.

Grazie ai capitali accumulati nell’epoca del Proibizionismo, la Cosa Nostra americana ormai giocava un ruolo da protagonista nello scenario della malavita americana. È questo il periodo in cui ci sono le famose 5 famiglie e in cui naturalmente è ambientata tutta la vicenda di Don Vito Corleone, quando decide di lasciare il potere nelle mani di Michael suo figlio.

Il motivo per cui la Mafia americana era molto potente era dovuto alla sua capacità di influenzare la giustizia e la politica americana, grazia alla corruzione. Nel frattempo aveva messo le mani sulla droga, la prostituzione e il gioco d’azzardo, aumentando sempre di più il proprio raggio d’azione. La mafia iniziò anche a riciclare il denaro investendolo in attività edilizie, esercizi pubblici, lavanderie, infiltrando i sindacati e i trasporti per assicurarsi l’appoggio della politica e della manovalanza.

Come per le famiglie siciliane, era possibile mantenere il potere grazie al silenzio, alla legge dell’omertà. E naturalmente alla capacità di corrompere giudici, poliziotti, pubblici ufficiali, nonché intimorire investigatori, giurie, testimoni. Le forze dell’ordine rimasero per gran parte del tempo inefficaci, non riuscendo a trovare il bandolo della matassa. La mafia, come organizzazione, venne riconosciuta solo quando ci fu la deposizione del boss Frank Costello, che descrisse la struttura piramidale della Commissione.

Il sindacato nazionale del crimine riuniva gli esponenti noti e meno noti del gangsterismo americano. Le tradizionali 5 famiglie spesso erano affiancate da nuovi attori, leader dei cartelli del racket irlandese, ebraico. Questi per esempio trovarono il foraggio per le loro attività clandestine nella Cuba del generale Batista, prima della rivoluzione.

I boss più potenti della Cosa Nostra americana

I nomi più famosi, ricordati anche dai romanzi e dal mondo del cinema, sono noti a tutti: Lucky Luciano, Al Capone, Salvatore Maranzano, Vito Genovese, Frank Costello, Joe Adonis, Joe Aiello.

Spesso il passaggio di potere all’interno delle famiglie era cruento. Le cinque famiglie furono create, come zone di influenza di New York, da Salvatore Maranzano, che fu il primo capo dei capi della neonata Commissione. Egli organizzò la Commissione in modo che le famiglie potessero spartirsi i traffici senza danneggiarsi a vicenda, stabilendo anche un codice di condotta adottato per evitare altre sanguinose guerre di mafia. Maranzano, per ironia, fu fatto fuori da Lucky Luciano che divenne il capo della famiglia Genovese.

L’ascesa di Lucky Luciano fu talmente evidente e portentosa, che il Time Magazine in seguito lo inserì tra gli uomini più influenti del XX secolo. Fu grazie a Luciano che la mafia mise le mani nel vasto mercato dell’eroina accumulando letteralmente miliardi di dollari, spartiti tra le principali famiglie.

Quali legami ci sono tra la mafia e quella americana

Per molti anni la Mafia italo-americana si è considerata superiore a quella italiana, considerata rurale, arretrata, almeno fino a quando non ha messo le mani sul mercato della droga, negli anni ’80.

Detto ciò il pentito Buscetta ha chiaramente raccontato al giudice Falcone, che con i Corleonesi di Leggio, la Mafia siciliana venne a patti, organizzandosi in una Commissione con relative sotto-commissioni e capi-mandamento. In ciò ispirandosi al modello della Commissione voluta da Maranzano e Lucky Luciano a New York negli anni quaranta e cinquanta del secolo scorso.

I legami oggi sono meno intensi. Le famiglie americane accolsero alla fine degli anni Settanta e all’inizio degli Anni ’80 gli sconfitti della seconda guerra di Mafia. Il dominio dei Corleonesi determinò quindi uno stallo nei rapporti con la mafia d’oltreoceano. Questo grazie anche all’opera instancabile dei nostri inquirenti come Giovanni Falcone con l’operazione chiamata Pizza Connection, che colpì il traffico di droga America-Italia, colpendo nel vivo l’organizzazione di Badalamenti. erano coinvolte le tradizionali famiglie americane come la Bonanno.