Scarlattina: sintomi, pericoli e cura

Tra le malattie dell’infanzia una delle più particolari è la scarlattina. Va precisato subito che essa colpisce anche gli adulti, ma a differenze delle altre non viene provocato da un virus, bensì d aut batterio, cioè da ceppi di streptococco di gruppo A, responsabili per la produzione di una tossina chiamata eritrogenica.

La scarlattina si presenta come una malattia tipicamente localizzata, l’infezione colpisce la faringe oppure si estende alle tonsille determinando un processo infiammatorio acuto. La tossina che si produce in quella zona entra comunque in circolo, provocando i sintomi più manifesti tipici della scarlattina. Essa è contagiosa, e colpisce frequentemente i bambini tra i 3 e i 10 anni in età scolare. Tuttavia la sua frequenza è molto diminuita grazie al miglioramento delle condizioni di igiene.

Essa si presenta dopo un breve periodo di incubazione che va dai 2 ai 5 giorni, con un esordio facilmente riconoscibile dettato dalla tonsillite acuta e dalla febbre alta. Nelle successive 12-36 ore compare l’esantema, che inizia sugli arti e poi si estende sul tronco e raggiunge perfino il viso, isolando il naso e il mento e creando una tipica maschera. L’eruzione è di tipo maculoso e papuloso, molto piccoli e ravvicinati, forma che ne consente la facile diagnosi. L’arrossamento è presente anche tra due macchie di eruzione cutanea, ma in modo più blando.

Le macchie di scarlattina sono caratterizzati dalla comparsa di una mucosa a livello della bocca e della faringe, che danno la sensazione di lingua impastata, con degli effetti visibili (ad esempio la lingua rossa nella punta e le papille che diventano vistose ed evidenti, tanto che si parla di lingua “a fragola” o “a lampone”). Il rossore tende ad avere un punto di massima che si esaurisce nello spazio di pochi giorni, di pari passo con la diminuzione della temperatura innalzata dalla febbre. Successivamente inizia la desquamazione della pelle, a piccoli pezzi sul viso, ma a grossi lembi sugli arti.

Le complicazioni della scarlattina esistono, ma fortunatamente l’infezione, oltre ad essere sempre più rara, è assai facile da diagnosticare, nella forma tipica, in base ai soli criteri clinici. Raramente si fa un tampone e si isola il batterio. La prognosi un tempo era seria per via delle complicanze settiche e tardive, ma ora è notevolmente migliorata, l’indice di letalità e praticamente scomparsa. Come è noto, nella cura, si usa la penicillina e i suoi derivati.